Il miglior olio d’oliva
Il mondo dell’olio extravergine d’oliva affascina sempre più amatori ed appassionati, tanto da essere uno dei protagonisti delle più importanti fiere e rassegne internazionali del gusto. Inoltre, è considerato l’alimento base della cucina mediterranea, grazie ai suoi rinomati valori nutrizionali ed agli effetti benefici sull’organismo.
Diversamente dalla credenza comune, l’olio extravergine d’oliva acquisisce più prestigio e ricchezza quando la raccolta delle olive avviene direttamente dall’albero ed il nettare estratto, lavorato secondo accertati standard di produzione e criteri di qualità, risulta al palato tanto più complesso e ricco, quanto maggiore è la sua genuinità.
Blend e Monocultivar, due differenti produzioni di olio di qualità
L’universo che ruota intorno alla coltivazione dell’olio extravergine d’oliva è assai più complesso di quanto si possa immaginare. Esistono diverse tipologie di uve da olio, ognuna con delle particolari proprietà e gusto, che spesso vengono miscelate, dando vita ad una vasta e variegata produzione di blend di olio EVO.
È probabile che chi si affaccia per la prima volta nel mondo della produzione di olio extravergine d’oliva non abbia mai sentito parlare di coltivazione monovarietale, detta anche monocultivar.
Qual è, quindi, la differenza tra monocultivar e blend? Non diversamente da quanto si conosce del mondo del vino, anche per la produzione di olio extravergine d’oliva esistono due principali filosofie. Da un lato, c’è chi predilige la linea che privilegia una produzione da blend, ovvero la miscela di differenti tipologie di olive, dall’altro chi parteggia per il monocultivar, che dà vita ad un nettare realizzato al 100% da una sola tipologia di oliva.
L’olio extravergine d’oliva di coltivazione monocultivar, quindi, non è altro che il risultato della produzione di un olio proveniente dalla stessa varietà di olive. Questo non significa che i blend siano prodotti qualitativamente inferiori, semplicemente che l’olio monocultivar è prodotto al 100% dallo stesso frutto e rispecchia, senza ombra di dubbio, l’essenza di quella particolare varietà.
Le cultivar, simbolo dell’eccellenza italiana e della biodiversità
In Italia le cultivar, ovvero le varietà di olive da olio coltivate, compongono circa il 40% della produzione nazionale, riferendosi a quelle tipologie di alberi geneticamente predisposti ad affrontare al meglio le condizione di terreno, ambientali e climatiche di un determinato territorio. Composte da oltre 500 varietà, le cultivar sono uno dei simboli della biodiversità del territorio italiano.
Un dato fondamentale indica l’importanza che le cultivar hanno nella produzione di olio extravergine d’oliva di qualità, sebbene non siano le uniche responsabili. Intorno alle tecniche di produzione ruotano fattori di filtraggio, preservazione delle proprietà organolettiche, strumentazioni tecnologiche all’avanguardia, tutte orientate alla ricerca e produzione di un prodotto di qualità.
Tra le monocultivar si trovano i nomi che tutti gli appassionati ed intenditori trovano familiari. Tra questi Leccino, Frantoio, Moraiolo, Coratina, Moresca solo per citarne alcuni, che danno vita a sapori e profumi profondamente differenti tra loro ed ognuno con la capacità di esaltare i piatti e la cucina della tradizione locale.